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Cos’è la violenza di genere?

Spesso i concetti di “violenza di genere” e “violenza contro le donne” vengono utilizzati come sinonimi, ma non è corretto. Normalmente si sente parlare di “violenza di genere” in relazione alla violenza maschile contro le donne che si traduce, o può tradursi, in lesioni o sofferenze fisiche, sessuali o psicologiche, incluse le minacce di tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà. La violenza di genere non è però rivolta soltanto contro le donne. Le persone possono essere vittime di violenza di genere in ragione tanto del sesso quanto della loro identità di genere (la percezione che una persona ha di sé in quanto maschio o femmina anche in relazione alle aspettative sociali su comportamenti e ruoli adeguati a maschi e femmine) e per via del loro orientamento affettivo e/o sessuale. Per questo motivo, la violenza di genere può riguardare qualsiasi persona.

Nonostante i casi di violenza di genere vedano prevalentemente le donne come vittime, anche gli uomini subiscono abusi di tipo emotivo e fisico (da parte di altri uomini o anche di donne). Spesso, questi casi rimangono sommersi ed invisibili per via delle resistenze che ancora oggi molti uomini hanno nel denunciare la violenza che subiscono, sia da parte delle donne che di altri uomini. Queste resistenze contribuiscono a ostacolare eventuali richieste di aiuto. Infatti, speculare allo stereotipo machista dell’uomo forte e dominante, vi è quello legato alla figura femminile, vista come “mite, sensibile, bisognosa”, per cui un uomo che subisce violenza, oltre a soffrirne le conseguenze (vergogna, colpa, umiliazione, paura), teme di poter essere giudicato male dalla società.

La violenza è una modalità disfunzionale di rapportarsi agli altri che può riguardare entrambi i generi, e tanto i maggiorenni quanto i minorenni.

La violenza di genere si basa su uno squilibrio di potere e viene perpetrata con l’intento di umiliare e far sentire una persona o un gruppo di persone inferiori e/o subordinate. Questo tipo di violenza è, purtroppo, profondamente radicata nelle strutture sociali e culturali, nelle norme e nei valori che governano la società, ed è spesso perpetuata da una cultura della negazione e del silenzio. La violenza di genere può avvenire sia nella sfera privata che in quella pubblica.

Quante forme ha la violenza di genere? Come colpisce i ragazzi e le ragazze? Come si riconosce? E come la si contrasta?

Il progetto Cut all Ties include ragazzi e ragazze delle scuole superiori di Barcellona, Milano, Madrid (https://cutallties.org/)

La violenza di genere può assumere diverse forme, che è importante per tutti e tutte conoscere. Il Consiglio d’Europa distingue quattro tipi di violenza di seguito riportate, ma è importante ricordare che questa suddivisione non è precisa né netta, in quanto le differenti forme di violenza sono tra loro strettamente interconnesse.

  1. Violenza Fisica
  2. Violenza Psicologica o emotiva
  3. Violenza Sessuale
  4. Violenza Economica

Tra i tipi di violenza che possono assumere diverse forme (verbale, fisica o psicologica) ci sono le molestie sessuali, su cui troverai un focus.

Violenza fisica

Violenza fisica è qualsiasi atto che cerca di provocare, o che provoca, dolore e/o lesioni fisiche. Come per tutte le forme di violenza, l’obiettivo principale dell’autore non è solo – o non sempre – quello di causare dolore fisico, ma anche quello di limitare la libertà e l’autodeterminazione dell’altro, ossia il diritto dell’altro di esprimere le proprie preferenze, i propri interessi e i propri gusti senza influenze esterne e di agire secondo le proprie scelte.

Atti riconducibili alla violenza fisica sono:

  • botte, pugni o soffocamento
  • schiaffi, calci o lancio di oggetti
  • tirare per i capelli, strattonare, percuotere
  • provocare bruciature con la sigaretta
  • sbattere la testa contro il muro
  • tentato omicidio o omicidio

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Violenza psicologica o emotiva

La violenza psicologica o emotiva mira a distruggere l’autostima della persona, a ingenerare nella vittima sentimenti di insicurezza e paura.

Mentre la violenza fisica è sempre associata alla violenza psicologica, ci sono alcune forme di violenza che sono esclusivamente di tipo psicologico: il ricatto affettivo, le minacce, l’isolamento sociale, l’umiliazione e la svalutazione, il controllo, l’isolamento dagli affetti e dagli amici, il denigrare il/la partner, sono tutti indicatori di una situazione di violenza psicologica. La violenza psicologica utilizza spesso le parole come arma, come nel caso delle scenate (in privato o di fronte ad altri), del ricorso all’uso di parolacce particolarmente sgradevoli per l’altra persona oppure del parlare male di persone a lei care.

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Violenza sessuale

La violenza sessuale consiste in qualsiasi tipo di azione sessuale che viene imposta alla vittima contro la sua volontà.

Include lo stupro (ad es. costringere un individuo a subire atti sessuali contro la sua volontà, mediante l’uso della violenza o della minaccia); la molestia sessuale (ad es. richieste di contatti fisici non graditi), la coercizione sessuale (ad es. quando la persona viene obbligata ad attività sessuali che non desidera) e qualsiasi altro tipo di violenza sessuale. Tutte le forme di violenza sessuale possono manifestarsi sia all’interno che al di fuori della coppia.

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Violenza economica

Si parla di violenza economica in riferimento a tutti quei comportamenti volti a produrre una dipendenza economica della vittima dal partner utilizzando le risorse economiche come strumento di ricatto o coercizione, ad esempio impedendo alla vittima di avere un reddito autonomo e un’entrata finanziaria personale (obbligando la vittima a non lavorare o facendola lavorare in un’azienda di famiglia senza stipendio) e di utilizzare le proprie risorse come desidera.

La violenza economica sussiste inoltre laddove la vittima subisca la minaccia di vedersi negare risorse economiche, oppure soffra forme di controllo e monitoraggio delle spese personali, la sottrazione dei guadagni, comportamenti volti a sottrarle o impedirle l’accesso al denaro, o a concederglielo in cambio di ubbidienza.

I dati economici globali mostrano chiaramente come uno dei principali temi da affrontare sia la femminilizzazione della povertà: in altri termini, le donne sono generalmente più vulnerabili economicamente degli uomini e quindi più dipendenti dal reddito altrui. La violenza economica è stata riconosciuta in un gran numero di relazioni abusive come un fenomeno distinto, per questo merita una categoria a sé stante.

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Focus: Molestie sessuali

La molestia sessuale è quella che si esprime attraverso commenti o comportamenti offensivi e discriminanti, non è necessariamente legata in modo diretto a richieste di tipo sessuale. Le molestie possono anche essere rivolte a una persona in relazione alla propria identità di genere od orientamento sessuale. Una persona può essere infastidita o molestata perché non si comporta, non appare o non si veste come un uomo (un ragazzo) o una donna (ragazza) dovrebbero fare.

Le molestie sessuali possono comprendere:

  • richieste di appuntamenti romantici, rifiutandosi di accettare un eventuale diniego
  • richieste di abbracci
  • l’uso di un linguaggio rude e insultante o espressione di commenti che considerano ragazze, donne, ragazzi o uomini in modi stereotipati
  • offese personali connesse all’orientamento sessuale o all’identità di genere della persona, o al fatto che una persona non si comporta secondo quanto ci si aspetta da lei in quanto maschio o femmina, oppure ha caratteristiche fisiche che non corrispondono al sesso biologico
  • commenti relativi all’aspetto fisico di una persona (ad esempio legati al fatto che la persona sia più o meno attraente)
  • l’invio o la condivisione di materiale pornografico, fotografie a contenuto sessuale, graffiti o altre immagini erotiche (compreso l’invio online)
  • il racconto di barzellette a sfondo sessuale
  • diffusione di voci o pettegolezzi di natura sessuale su determinate persone (anche online)
  • la commissione di atti di bullismo basati su sesso o genere

Tra i ragazzi, il bullismo è spesso legato alla sessualità (percepita): in questi casi si parla di “bullismo omofobico”. L’uso regolare di parole dispregiative nei confronti di ragazze o ragazzi omosessuali è spesso traumatizzante per coloro che lo subiscono.

Cosa dicono le ragazze e i ragazzi?

Abbiamo somministrato un questionario nelle scuole superiori di diverse province in Abruzzo. Nelle loro risposte, i ragazzi hanno individuato correttamente situazioni di violenza di genere e considerano la violenza grave sia che sia commessa da un uomo verso una donna che viceversa. Al tempo stesso, i ragazzi sono in disaccordo tra loro nel definire se violenza di genere sia o meno sinonimo di violenza contro le donne. Più della metà considera che anche altre categorie di persone sono a rischio di subire violenza di genere (le persone LGBTQIA+, gli uomini vittime di donne). In ogni caso, la maggioranza dei ragazzi vorrebbe approfondire cosa si intenda per violenza di genere, e si dimostra interessata a discutere sul tema del rispetto reciproco e sui rischi di violenza nelle relazioni affettive.

Uno studio condotto da IPSOS e Save the Children su un campione più ampio di ragazzi delle superiori di tutta Italia rileva che il 92% dei rispondenti considera la violenza fisica ai danni di una ragazza come “molto grave”, questa percentuale si abbassa di più di 10 punti quando la stessa domanda si riferisce ad un ragazzo come vittima. La stessa discrepanza riguarda le risposte sulla violenza sessuale, psicologica e, in maniera minore, economica.