Strategia a livello internazionale che mira a realizzare l’uguaglianza di genere, attraverso l’integrazione di una prospettiva di genere nell’ideazione, progettazione, attuazione, monitoraggio e valutazione di politiche, misure e programmi di spesa, al fine di promuovere le pari opportunità tra donne e uomini e combattere la discriminazione.
Il concetto di mainstreaming di genere è stato introdotto per la prima volta alla Conferenza mondiale sulle donne di Nairobi del 1985, ed è stato adottato come strategia internazionale nel 1995 alla Quarta Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sulle donne a Pechino.
Nella pratica, integrare la prospettiva di genere in ognuna delle attività sopra indicate significa chiedersi… “Come le farebbe una donna? Quali esigenze sarebbero al centro delle politiche e delle iniziative nazionali se fossero le donne ad orientarle?”
Si è visto, ad esempio, che le donne e gli uomini hanno modi diversi di spostarsi e che le prime utilizzano più spesso i mezzi pubblici; sono più spesso le donne rispetto agli uomini ad accompagnare i figli alle attività extrascolastiche o dal medico. Queste informazioni sono rilevanti per orientare gli interventi che riguardano gli spazi urbani, ma, se non si dà voce alle donne nella progettazione e nella identificazione delle priorità, le esigenze delle donne rischiano di non essere adeguatamente considerate. In molte società, difatti, le donne e gli uomini hanno esigenze e condizioni di vita diverse, un accesso ineguale al potere, alle risorse, ai diritti e alle istituzioni.