Il consenso
Secondo il Codice Penale (art. 609 quater, comma 1), al di sotto dei 14 anni di età il consenso ai rapporti sessuali non è ritenuto valido. Il consenso, però, non è ritenuto valido fino al compimento dei 16 anni se la persona minorenne ha un rapporto sessuale con qualcuno a cui è stato affidato per ragioni di cura, istruzione, educazione, custodia, vigilanza (es. un genitore adottivo, un insegnante, un medico). Al di là della legge, ognuno ha i propri tempi ed è importantissimo che vengano rispettati. Anche dopo i 14 anni è normale non sentirsi pronti ad avere un rapporto sessuale. È naturale desiderarlo come è normale non desiderarlo affatto e non volerci pensare.
In tutti i casi, il consenso è condizione necessaria affinché un rapporto sessuale possa avvenire legalmente. Il consenso è libero, questo significa che la decisione dev’essere presa senza pressioni o manipolazioni, non sotto effetto di droghe o di alcol. Il consenso è specifico perché riguarda solamente quel momento e quella situazione, e può cambiare nel tempo anche rispetto a cose dette (non valgono le promesse!) e fatte in altri momenti (se prima era un SI ora può essere un NO). Queste norme sono valide sia all’esterno che all’interno di una relazione.
Quindi, non è affatto obbligatorio dare il consenso al proprio partner. Non bisogna sentirsi in difetto a dire di no… anche quando si teme di deludere il partner/la partner, anche se l’altra persona è molto insistente.
Immagina ora di star offrendo al tuo partner…una tazza di tè. Guarda questo video se vuoi approfondire. (puoi impostare i sottotitoli in italiano)
Esperienza – Il silenzio come consenso? No!
Il cambiamento della volontà
Potresti trovarti in una situazione in cui cambi idea dopo aver dato il consenso a un contatto sessuale. Ricordati che puoi sempre dire di no, prima e anche durante un rapporto sessuale. Il consenso può sempre essere revocato. Si può cambiare idea in qualsiasi momento: anche se inizialmente dato, il consenso è sempre reversibile. Inoltre, deve essere rinnovato nel tempo: non c’è consenso se questo viene dato una prima volta e mai più, e ciò vale anche per le relazioni stabili e durature o i rapporti frequenti.
Per questi motivi, è importante che mai e poi mai si colpevolizzi il/la partner per qualcosa che non vuole fare, per essersi fermato/a o per aver cambiato idea. È assolutamente sbagliato fare pressioni verso l’altra persona affinché faccia qualcosa che la mette a disagio. Ognuno merita il rispetto dei propri confini. Ricordati…che tu sia in una relazione o meno, il tuo corpo appartiene solamente a te, e sei tu a decidere come, quando e con chi avere contatti sessuali, in ogni momento. Non hai nessun obbligo, e può succedere a tutti di cambiare idea. Anche per chi è stabilmente in una relazione, è importante che ogni contatto avvenga sempre col consenso dell’altra persona, stare in una relazione non significa dare automaticamente il consenso ai rapporti sessuali. Ricordati, se dai il consenso per paura di essere lasciato/a, non lo stai dando liberamente.
Se sei la persona a cui viene detto “No” durante un contatto sessuale, ricorda: ascolta il/la partner e fermati. Non hai nessun potere sul corpo e le decisioni di un’altra persona, così come lei non ne ha sul tuo corpo e sulle tue decisioni. Può succedere che tu ti senta infastidito/a di fronte ad un rifiuto: va bene anche questo, non prenderla sul personale, potrete parlarne in seguito se entrambi/e ne avrete voglia.
Non sempre però è facile capire cosa voglia realmente l’altra persona…infatti, potrebbe sembrarti confusa o non aver il coraggio di dire quello che realmente prova. Se ti trovi in una situazione in cui non sei sicuro che l’altra persona stia dicendo di sì, fermati e parlane con lei. Potresti farle le seguenti domande:
- Ti piace?
- Stai bene?
- Stiamo andando troppo veloce?
- Ti dà fastidio se faccio questo?
- Vuoi ancora farlo?
- Ti senti a tuo agio?
Fai attenzione anche al linguaggio del corpo dell’altra persona. Puoi chiederti le seguenti domande:
- (Il /la partner) Mi sembra fisicamente a suo agio?
- Mi sembra rilassato/a?
- Partecipa al contatto sessuale o reagisce passivamente?
D’altra parte, è molto importante ascoltare il proprio corpo per capire se va davvero tutto bene. Attenzione infatti…il nostro corpo si esprime anche attraverso segnali non verbali: un cambiamento nella respirazione, un senso di stanchezza o di nausea, un dolore in alcune parti del corpo o una eccessiva sensibilità al contatto (un forte solletico). In questi casi, prima di spingersi oltre, può essere opportuno, prendersi del tempo, fermarsi a riflettere, ascoltare il corpo e le emozioni che si provano. A volte basta anche solo un respiro profondo e qualche minuto, per ascoltarsi e interpretare le proprie sensazioni.
Esperienza – Cambiare idea è sempre possibile
Esperienza – L’incertezza come forma di negazione
La violenza sessuale
Violenza sessuale non è solo un rapporto sessuale compiuto contro la volontà dell’altro, ma è ogni forma di invasione della sfera intima e sessuale avvenuta senza che l’altro sia d’accordo.
Anche se il termine “violenza sessuale” si riferisce principalmente all’atto di violenza fisica e, quindi, alla costrizione a compiere o subire atti sessuali, esistono altre forme di violenza sessuale che non necessariamente implicano il rapporto sessuale, ad esempio, un bacio non voluto, o il palpeggiamento senza consenso. Inoltre, la violenza sessuale può verificarsi anche online: se ricevi immagini o video non richiesti a contenuto sessuale, da un tuo coetaneo o da una persona adulta, puoi denunciarlo/a per violenza sessuale. Purtroppo, la violenza sessuale nelle relazioni è molto diffusa: secondo l’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT), più di 1 donna su 20 è stata vittima, nella sua vita, di violenza sessuale da parte del partner o ex partner.
Esperienza – “Fallo per me!”